Sapori esotici, Quick Service Restaurants e soluzioni tecnologiche

Non c’è niente di nuovo nell’affermare che i Quick Service Restaurants (QSR) sono uno dei modelli di business del settore della ristorazione con maggior tasso di crescita del momento.

Non è nemmeno sorprendente dichiarare che la consapevolezza sociale per un’alimentazione più salutare è parte dell’ecosistema delle grandi e medie catene di servizi di fast-food.

Si continua a cercare di ottimizzare il servizio mediante un’assistenza alla clientela rapida ed efficace. Questo non cambia. Ciò che cambia è il tentativo di ottenere la miglior combinazione possibile di ingredienti selezionati a chilometro zero e sapori esotici provenienti dagli antipodi del mondo.

Il riferimento di maggior spicco di questo modello QSR è McDonald’s, ma questa volta abbiamo voluto volgere l’attenzione a due tipi di cibo che forse a primo acchito possono sembrare incompatibili con le tradizioni del luogo in cui stanno spopolando.

Da una parte, troviamo il folgorante successo di Maestro Pizza in Arabia Saudita, con i suoi oltre 300 locali aperti negli ultimi tre anni.

Dall’altra, il consolidamento di Planet Sushi e Woko come le due catene di ristoranti asiatici più rilevanti in Francia.

Come ha fatto Maestro Pizza a coniugare i sapori della pizza italiana e la tradizione gastronomica araba?

Nel paese del falafel, del hummus e dei datteri, osserviamo una crescita esponenziale delle pizzerie. Nel rispetto delle tradizioni musulmane, le pizze sono riuscite a diventare il cibo di moda in Arabia Saudita.

Questo successo non è passeggero. Ci troviamo davanti a un mercato frammentato che inizia a consolidarsi grazie alla crescita e alla leadership della franchigia statunitense Domino’s Pizza e dell’azienda locale del settore della ristorazione Daily Food Co. che, con l’investimento in Maestro Pizza come emblema, è riuscita ad affermarsi come il marchio arabo di riferimento in tutto il paese. Queste due grandi catene non sono solo in concorrenza tra loro, ma devono anche far fronte alla crescita di aziende del tenore di Yum! Brands Inc., Little Caesar Enterprises Inc. e Rave Restaurant Group, che desiderano appropriarsi della propria fetta di mercato.

La concorrenza per questo mercato così succulento non sorprende se teniamo in considerazione che il settore della pizza in Arabia Saudita ha raggiunto un tasso di crescita annuo di un 3,4% tra il 2014 e il 2019, anno in cui è stato generato un volume complessivo di vendite del valore di quasi 11 milioni di dollari. E le cifre per i prossimi anni sono persino migliori. Secondo le previsioni per il periodo compreso tra il 2020 e il 2025, si parla di un tasso di crescita annuo di oltre l’11%.

Contesto dell’aumento della domanda di pizze in Arabia Saudita

I motivi della rapida penetrazione della pizza nelle consuetudini alimentari dell’Arabia Saudita risiedono nell’aumento dell’influenza occidentale nel popolo arabo grazie alla promozione del turismo globale e nell’aumento della connettività a internet registrata negli ultimi anni. Con quasi il 100% degli abitanti del paese con connessione a internet, nel settore QSR si è riusciti a facilitare l’accesso ad app e piattaforme di delivery con cui i sauditi hanno potuto conoscere e sfruttare, in un breve periodo di tempo, i vantaggi dei ristoranti fast-food.

Questa occidentalizzazione della domanda ha aperto la strada a catene come Domino’s o Pizza Hut, oltre a creare un contesto ideale di espansione e sviluppo per attori locali specializzati come Maestro Pizza. In questo caso, ci troviamo davanti a un’azienda con il sufficiente know-how e con la sufficiente forza finanziaria con cui far fronte alla concorrenza di catene statunitensi.

A tal fine, ha incentrato i propri sforzi sul consolidamento della trasformazione digitale dell’attività, puntando su servizi di invio a domicilio più ottimizzati e valutando la possibilità di adottare soluzioni tecnologiche di pianificazione del personale e dei compiti per raggiungere la massima efficienza operativa e le migliori prestazioni possibili in tutti suoi ristoranti.

Grazie a ciò, Maestro Pizza è oggi una delle catene di ristoranti con il maggior tasso di crescita nell’invio di cibo a domicilio in tutta l’Arabia Saudita.

Come sono riuscite Woko e Planet Sushi ad offrire il miglior pad thai e il miglior sushi in un paese estremamente esigente in quanto a gastronomia come la Francia?

Passiamo dal goderci una squisita pizza sulle rive del Mar Rosso a celebrare la fusione dei sapori asiatici e della raffinata cucina francese.

La Francia è stata la culla dell’alta cucina. Paul Bocuse, Alain Ducasse, Michel Bras, Jöel Robuchon o Anne-Sophie Pic sono nomi leggendari della gastronomia francese. Chef rinomati che hanno posto le basi di uno dei tratti maggiormente caratteristici dell’idiosincrasia del paese.

In un contesto di questo tipo, sembra una pazzia cercare di aprire un ristorante di piatti così esotici e lontani dai tradizionali canoni francesi.

Ma forse l’idea non è così assurda se consideriamo che, secondo una relazione recentemente pubblicata su Statista, la vendita di prodotti asiatici (noodle, riso…) nei supermercati francesi nel 2020 ha raggiunto un valore totale di 340 milioni di euro. Se a ciò aggiungiamo i dati del 2019 che mostrano che circa un 55% degli adulti francesi mangia più volte al mese cibo asiatico, ci troviamo davanti alla penetrazione consolidata nella tradizione culinaria gallica di un tipo di alimentazione lontana dagli standard classici dell’alta cucina francese.

È probabilmente la conseguenza inevitabile della globalizzazione, o si tratta forse della voglia di provare sapori nuovi. Ciò che è certo è che il pubblico francese è alla ricerca di esperienze gastronomiche saporite, economiche e accessibili. Beninteso, selezionate mediante un precedente processo di adattamento basato sul multiculturalismo, sull’impegno volto alla tutela dei valori identitari e sull’ardua integrazione di prodotti tipici come il foie gras o le molteplici varianti di formaggio francese.

Come mischiare i sapori dello street food vietnamita e le consuetudini della cuisine française?

Come afferma Minh-Duc Truong, cofondatore e direttore di Woko: «A differenza di altri tipi di cucina asiatica, la cucina vietnamita offre sapori relativamente accettati dai palati francesi. Abbiamo potuto scegliere i piatti dello street food vietnamita che potevano essere più adatti ai consumatori francesi. E abbiamo poi modificato leggermente alcune delle ricette tradizionali vietnamite perché fossero meno dolci, aspre o piccanti (…) senza influire sull’autenticità dei prodotti».

Questa capacità di adattarsi senza perdere l’essenza è alla base delle principali catene di ristorazione. È così che Woko è riuscita ad esportare un tipo di cibo teoricamente molto lontano dalla tradizione francese e a trasformarlo in un successo di pubblico nei suoi ristoranti disseminati in tutto il paese.

Un fenomeno simile è avvenuto con il boom di Planet Sushi e dei suoi oltre 40 locali di cucina giapponese. Un’evoluzione naturale che, citando le parole di Siben Nser, fondatore e direttore della catena, si deve all’aver puntato sulla «phygitalisation». Secondo quanto afferma in una recente intervista, «la phygitalisation è la combinazione di fisico e digitale» e si tratta di un tentativo di riunire i vantaggi del mondo online e quelli del negozio fisico.

Questo adottare la trasformazione digitale come pilastro dell’attività ristorativa inizia ad essere un passo inevitabile per salvaguardare la competitività. E non si tratta solo di importare prodotti esotici in altri paesi. Ora tutto si basa sull’implementazione di soluzioni tecnologiche in grado di integrare e potenziare la capacità adattativa e creativa delle grandi e medie catene di Quick Service Restaurants.

Una volta educati i palati dei propri consumatori per permettere loro di apprezzare le proprie ricette di qualità, non si può rallentare perché non in grado di offrire un’assistenza alla clientela efficace senza che i costi di personale subiscano un’impennata.

Così come non è possibile cucinare senza sale, non è possibile far crescere i propri ristoranti senza un software di pianificazione automatica di orari e compiti.

A tal fine, i dirigenti dei locali di fast-food devono affrontare la transizione da un modello di previsione basato solo sulle vendite a una misurazione precisa del carico di lavoro in grado di combinare i dati con gli scontrini e il Product Mix. Questa nuova realtà richiede processi di lavoro estremamente efficienti mediante pianificazioni automatizzate che consentano di collocare il dipendente appropriato al momento giusto al fine di offrire la migliore esperienza di consumo al cliente.

Questa esigenza di implementazione di una soluzione tecnologica competitiva è confermata dall’analisi di prima mano di dati recenti relativi all’impatto sulle prestazioni di una catena di Quick Service Restaurants del tenore di McDonald’s.

L’implementazione della soluzione di ORQUEST in tutti i ristoranti di McDonald’s España ha permesso, secondo quanto afferma Robert Ros, direttore operativo dell’azienda, «di prendere decisioni strategiche giornaliere sulla base dei dati».

Questo processo decisionale intelligente ed efficace ha avuto un impatto reale e immediato sulle prestazioni di tutti i fast-food dell’azienda. Se desideri consultare le cifre reali dei benefici derivanti dal consolidamento della tua strategia di trasformazione digitale con un software di intelligenza artificiale e analisi avanzata, puoi farlo facendo clic sul seguente pulsante: